Viaggio a Comacchio, navigazione sul Po, Ravenna ed i suoi mosaici. sab.13/dom. 14maggio 2023
Comacchio, navigazione sul Po e Ravenna ed i suoi mosaici
Sabato 13 maggio il Gruppo Micologico è partito per Comacchio, in provincia di Ferrara. Il tempo era nuvoloso ma non è piovuto, solo che tra Ferrara e Comacchio molti campi di cereali erano allagati. Difficile prevedere il disastro della settimana seguente.

Comacchio è veramente interessante, per la sua architettura e i ponti del ‘600 che la attraversano. La città è sempre stata circondata dall’acqua ed era un importante porto commerciale quando la costa del mare era molto più vicina. Nei pressi sorgeva la città di Spina, scoperta in seguito alle opere di prosciugamento delle valli di Comacchio. Nella necropoli sono state trovate più di 4.000 tombe, alle quali vanno aggiunti gli scavi di una parte dell’abitato.


Alla fine del ‘700 è stato costruito, grazie al cardinale Carafa, l’ospedale, in funzione fino a cinquant’anni fa e in seguito trasformato nel museo “Delta Antico”. Vi è esposto un ricco patrimonio di reperti di vari periodi, molti provenienti da Spina.

In particolare, è esposto il prezioso carico di una nave romana ritrovata nel 1980Il carico, formato da anfore, varie suppellettili, resti di abbigliamento e lingotti di piombo, ha permesso di dare risposte archeologiche sull’origine delle materie prime e di scoprire legami sia con la Grecia che con il Nord-Europa. La nave si è conservata bene in quanto sommersa dal fango, ma una volta riportata all’esterno ha subito danneggiamenti dovuti alla presenza di ossigeno. Ora è di nuovo sommersa in una vasca e non è più visibile al pubblico. La visita al museo ha suscitato molto interesse anche grazie alle guide presenti, veramente preparate e quasi dispiaciute di non avere più tempo a disposizione. Dopo l’abbondante pranzo, come previsto, abbiamo effettuato un’escursione in barca di un paio d’ore, per vedere centinaia di fenicotteri e alcuni vecchi casoni da pesca, con le attrezzature ancora visibili.



Anche in questo caso è stata molto efficace la guida ambientale, ricordando sia i sacrifici dei pescatori nel corso dei secoli che i rischi dei partigiani nella 2^ Guerra Mondiale (v. il libro di Renata Viganò “L’Agnese va a morire” e il film di Giuliano Montaldo). Per la pesca in queste zone esistono documentari anche degli anni Cinquanta e numerosi testi reperibili in rete. Negli ultimi anni, a causa della pesca illegale, del clima e dell’industrializzazione, anche le anguille sono diventate una specie in via di estinzione come altri pesci, sia di mare che di acqua dolce. L’anguilla si riproduce nel Mar dei Sargassi (Oceano Atlantico) e torna regolarmente nel delta del Po, come previsto. Arrivati in hotel e sistemati nelle camere, siamo in sala da pranzo dove ci servita una cena abbondante e di qualità .
Partiti la mattina seguente per Ravenna abbiamo incontrato la nostra guida che si è rivelata preparata e competente che ci ha mostrato e spiegato le chiese più famose, a partire da Sant’Apollinare Nuovo.

Fatta erigere da Teodorico nel 505 nel segno dell’arianesimo, la chiesa è decorata con preziosi mosaici che risalgono sia al periodo ariano che a quello cattolico (570 ca.). Fu chiamata “Nuovo” nel nono secolo, dopo che vi furono portate le reliquie del primo vescovo di Ravenna (appunto Sant’Apollinare) dalla contemporanea chiesa di Classe. Anche qui vale la pena fermarsi a lungo data l’unicità delle decorazioni e dell’architettura.

Sempre nei dintorni abbiamo potuto ammirare la tomba di Dante (del 1780) e soprattutto ascoltare le alterne e curiose vicende delle sue spoglie. Entrati nel giardino della basilica di San Vitale, sulla destra abbiamo potuto brevemente ammirare l’esterno e l’interno del Mausoleo di Galla Placidia, ascoltando dalla guida la storia dell’avventurosa vita di questa imperatrice, vissuta tra il 4° e il 5° secolo, fervente cristiana e particolarmente attiva nella costruzione e nei restauri di chiese a Ravenna, Rimini, Milano, Roma. Galla fece costruire l’edificio chiamato mausoleo, ma non è chiaro se fosse destinato a lei, dato che morì a Roma e fu sepolta presso l’antica basilica di San Pietro (demolita nel ‘500 per far posto all’attuale)

La basilica di San Vitale è considerata il capolavoro dell’arte paleocristiana e bizantina in Italia, costruita tra il 532 e il 547. È nota per gli splendidi mosaici, ma anche per la struttura stessa. Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito un notevole abbassamento del livello, che arriva a ca. un metro, dovuto alla subsidenza, cioè il progressivo sprofondamento del suolo che caratterizza gran parte della città.


Ultima tappa del viaggio è stata l’Abbazia di Pomposa, a circa 50 km da Ravenna, ma in provincia di Ferrara. Si hanno notizie dell’abbazia nel nono secolo, in seguito fu ingrandita. Rimangono capolavori il pavimento e il campanile del 1063. Ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo, grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest’abbazia il monaco Guido d’Arezzo ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali

Il rientro a Riva è stato tranquillo e puntuale e sono stati calorosamente ringraziati sia l’autista che gli organizzatori.
Claudio Partaccini
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