Velturno in Val d’Isarco 2013
ESCURSIONE A VELTURNO
25 aprile 2013
Dopo tanti giorni di pioggia e di freddo non si sperava di trovare una giornata piena di sole alla nostra prima uscita col bus il 25 aprile. E invece quel giorno sembrava proprio che fossimo in piena estate.Siamo partiti puntuali da Riva e Arco verso Trento e poi in autostrada siamo arrivati fino a Chiusa. Dopo una breve sosta appena fuori dall’autostrada l’autista ci ha portati in poco tempo al paese di Velturno da dove abbiamo iniziato la nostra passeggiata verso Verdignes.Fatti pochi passi, la nostra attenzione viene attratta subito da un fiore che spicca in mezzo a tanti fiori comuni: la Pulsatilla alpina, una specie di anemone tipico di questa zona. Proseguendo attraversiamo prati fioriti e frutteti e incrociamo il Sentiero delle Castagne che si snoda per ca 60 km sui soleggiati pendii tra Bressanone e Bolzano. In lontananza si vedono spuntare da dietro le montagne verdeggianti le cime innevate delle Dolomiti. La Valle dell’Isarco è molto esposta e durante la nostra camminata siamo quasi sempre baciati dal sole. Verso mezzogiorno arriviamo a Verdignes. Una parte del gruppo si ferma a mangiare nel ristorante, dove i tempi d’attesa si rivelano piuttosto lunghi. Chi invece si è portato dietro il pranzo, si reca sulla collina in cima al paese dove può mangiare in tranquillità godendosi un bel panorama sulla valle. Altri ancora preferiscono stare all’ombra di qualche albero o della vicina chiesetta di S.Valentino, costruzione romanica risalente al 1202 e resa gotica nel 1400. All’interno della chiesetta si possono ammirare stupendi affreschi ancora ben conservati.Accanto alla chiesa si trova il cimitero con le sue caratteristiche croci di ferro battuto. Interessante la piccola cappella con la rappresentazione della Ruota della Vita (1738), che raffigura la vita umana dalla culla alla tomba e i quadri raffiguranti gliUltimi 4 Punti: il cielo, l’inferno, la morte e il giudizio universale.Verso le 13.30 lasciamo Verdignes e ritorniamo a Velturno dove ci aspetta la guida per la visita al Castello, progettato nel 1577 come residenza estiva del Principe Vescovo di Bressanone, Johann Thomas von Spaur. Egli fu il committente della costruzione iniziata nel 1578. Fino alla secolarizzazione, la residenza appartenne al Principato di Bressanone, dopodiche ebbe diversi proprietari fino a quando, nel 1979, venne acquisita dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Tra il 1980 e 1983 venne restaurata e risistemata in modo esemplare. Le stanze con funzione abitativa si trovavano al primo e secondo piano, mentre gli ambienti al pian terreno servivano come magazzini. Quasi tutti i soffitti a cassettoni in legni pregiati e con delle rosette dorate sono stati rifatti completamente. Il più bello si trova al secondo piano nella”Stanza del Principe” che, con la sua boiserie, la stufa in maiolica dipinta e le decorazioni pittoriche raffiguranti fra l’altro le Otto Meraviglie del Mondo, viene considerata la più interessante di Castel Velturno. Prima di uscire dal Castello ammiriamo i fiori nel cortile e la nostra attenzione viene attratta da due fiori, uno vicino all’altro, la Fritillaria Meleagris e la Fritillaria Imperialis. Soddisfatti, prendiamo la strada del ritorno.
GEJA
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