VALLE D’AOSTA: I SUOI CASTELLI E IL MONTE BIANCO
Sabato e domenica, 24/25 maggio 2008
Per quest’anno abbiamo scelto un nuovo versante per il nostro viaggio alla scoperta dell’Italia: l’estremo nord-ovest. Il nostro programma ha unito la conoscenza della valle d’Aosta con i suoi castelli, con le sue case in pietra e i suoi tetti lastricati alla magnificenza del ghiacciaio del Monte Bianco.
All’arrivo in valle, dopo un viaggio tranquillo e gratificato da caramelle e biscottini di Marinella, il primo contatto è stato il castello di Issogne, elegante e raffinata dimora signorile della fine del Quattrocento. Da ricordare le sale affrescate, le pittura del porticato rappresentate da scene di vita quotidiana (botteghe con il banco del macellaio, del sarto, dell’ortolano) e il pozzo sormontato da un melograno in bronzo, simbolo della vita. Per il pranzo, vista l’inclemenza del tempo, siamo andati in un ristorante ai piedi del castello di Fenìs: così abbiamo avuto l’occasione di ammirare questo maniero che sembra proprio un castello delle fiabe. Nel pomeriggio, visita guidata della città di Aosta; la sua parte romana ci ha affascinato: il ponte romano (dimesso dopo una grande alluvione in seguito alla quale il fiume è stato deviato), l’arco di Augusto, il teatro con cavea e gradinate, le gigantesche porte in pietra locale e marmi. Tutto il centro pedonale, con le sue viuzze ricche di atmosfera, era percorso da bande musicali provenienti da ogni parte della Valle, riunitesi per un manifestazione. Molto buona la cena in hotel ma la serata è stata un po’ rovinata dalla pioggia: pochi sono usciti a zonzo!

La domenica, preoccupati per il brutto tempo, gli organizzatori “non sapevano che ghiacci pigliare” incerti se portare gli amici fra le nebbie del monte Bianco, ma, ferrei nel programma “o Monte Bianco o niente!!” via verso Courmayeur, delizioso paese di vacanze sciistiche o estive. Quasi tutti abbiamo preso la funivia e raggiunto il primo tratto fino a circa 2300m. Calpestando la neve, abbiamo trovata un nitida impronta di orso, le fatte di lepre e tra una foto ricordo ed un’altra, alcuni sprazzi di luce fra la cortina di nebbia ci hanno ricompensato e ci hanno fatto vedere il ghiacciaio. Dopo un succulento pranzo a base di specialità valdostane, via verso il castello di Sarre, dimora dei Savoia fino a pochi decessi fa e particolare per una ricca raccolta di fotografie della famiglia sabauda. Durante il viaggio di ritorno, lungo le risaie del Piemonte, siamo stati accompagnati da pioggia fortissima che ci era stata risparmiata durante la giornata… Sul nostro lago splendeva la luna.
Minisa e Marinella
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