escursione micologica in val campelle 2014
…FORA, FORA PER LA VALSUGANA…IN VAL CAMPELLE.
24 SETTEMBRE 2014.
“Allora, dove andiamo per chiudere con un bel giretto stò pazzo settembre”?
“Io proporrei un’uscitella dalle parti del me vecio e, se siete dell’idea, saremo…fora fora per la Valsugana”… dice l’Ivano.
E così il 24 settembre con un’arietta da sette gradi partiamo alla volta di quei posti nella valle del Brenta.
Usciti dalla statale 47 nella zona artigianale di Scurelle adocchiamo la fabbrica del “parampampoli”… che quelli che non l’hanno sorseggiato non sanno quanto si sono persi della vita.
Purtroppo non lo assaggeremo perché il rifugio Crucolo è chiuso per turno di riposo.
In 5 minuti – attraversato Strigno e sbirciato sotto il monte Lefre il castello Ivano e lo storico eremo di San Vendemmiano – arriviamo al poggio di Spèra.
La guida spende un po’ di parole per illustrare la destra Brenta con il monte Civerone e sopra…tra le nebbie, sembrava ancor di sentire i mortai e gli obici che tra il 10 e il 29 giugno 1917 fecero strage di alpini e di austroungarici sulle aspre crode del passo dell’Agnella, di Cima Dodici e soprattutto sulla nuda calotta, ancor oggi brulla e insanguinata, dell’Ortigara.
Si intravvedevano ancora le scintille ed i lampi di quella pazza e scellerata battaglia nell’estate del ‘917. Ravvivato il ricordo dei migliaia e migliaia di uomini che hanno lasciata la loro pelle in quella bastarda avventura, iniziamo la salita verso la val Campelle, meta del nostro speranzoso girovagare.
Oltrepassato il rifugio Crucolo prendiamo la strada più buona e dolce perché l’altra, “dei Sassi Rossi”, ci avrebbe costretto a chiamare i pompieri per smorzare il motore del pullman con quel bel pezzo di pendenza al 23/27%.
Ma quanta navigata saggezza e simpatia tiene in corpo il nostro autista Marco!
Giunti al pianoro di “Cenone” si apre il meraviglioso orizzonte delle cime del Lagorai con il Col di San Giovanni, Passo Cinque Croci e un po’ sotto scintilla tre le cime argentate dalla brina degli abeti rossi, la malga Conseria. Superato il rifugio-albergo “Carlettini”, ci fermiamo nelle piazzole del Ponte di Conseria e con un’aria frizzante e birichina (0 gradi!) ci avviamo all’agritur “Malga Casarina” dove va giù che è un piacere un buon caffè e ci vorrebbe ben altro per scaldarci.
A Malga Casarina torneremo tra un bel paio d’ore per il disinare che Franceso ha preparato proprio e solo per noi.
Iniziamo la salita a ventaglio nel bosco sovrastante alla ricerca di funghi: ma con la brinata della notte l’è ben difficile…eppure – miracolo! – i nostri cesti ben presto colorano di giallo…i cantarellus cibarius sono sopravvissuti e ci hanno aspettato. Poche altre varietà un po’ secche o gelate si sforzano di non farci fare proprio brutta figura!
Nel frattempo, col sole che finalmente ci scalda, si apre tra gli abeti alti e snelli, l’azzurro del cielo sopra malga “Nassere”. Un posto incantevole e con un panorama veramente suggestivo di malghe, di creste e di abetaie infinite.
Sopra malga Nassere ci sarebbe da raggiungere il laghetto di Nassere sereno e turchino…ma ci vorrebbe un ‘altro paio d’ore…sarà per la prossima volta.
Scendiamo sparpagliati verso malga Casarina: sono le 13.30 e la polenta fuma.
Il pranzo è quanto di meglio ci voleva dopo la sudataccia poverina di miceti. Ci sentivamo un po’ come pseudo campioni olimpici che tornano a casa con la medaglia di cartone.
E c’è chi dalla gioia sprizza simpatia ed intona a tutta foga… “ quando saremo fòra fòra per la Valsugana”…
Una grappetta al mirtillo mette la firma ad una giornata che definire indimenticabile l’è un po’ poco…
Ivano Lino Valandro
Ultimi Articoli
Ecco gli ultimi articoli del nostro Archivio, scopri il Gruppo Micologico Don Porta.
SCOPRI TUTTI I NOSTRI ARTICOLI
Scopri gli altri articoli del Gruppo Micologico Don porta sul nostro blog, le nostre gite, le mostre e tanto altro!