VAL AURINA E MONTE SPICCO
Domenica 3 agosto 2008
Credo che questa sia stata la gita più apprezzata dai nostri soci: l'Alto Adige attira molto ed in particolare la valle Aurina, per la sua dislocazione piuttosto nascosta e per la magia delle sue 80 cime sopra i 3000 m che fanno parte del Parco delle Vedrette di Ries e Tures.
Una distesa infinita d’erba verde, cieli azzurri attraversati da lame di sole che estraggono scintille di colori da romantiche malghe, dal bianco immacolato dei ghiacciai, dal verde dei boschi, dal cristallo dei ruscelli d’altura. Tutto questo è quello che abbiamo visto con occhi lucidi per l'emozione. Eravamo giunti da Brunico a Campo Tures, sovrastato dal bellissimo castello medievale. Poco oltre, arriviamo alla partenza della funivia che ci porta subito oltre i 1900m. Alcuni del gruppo si fermano mentre noi prendiamo la seggiovia che ci porta sopra i 2400 m. Da qui parte un sentiero lastricato per quasi tutto il percorso con lastre di pietra locale luccicanti per la presenza di mica color dell'oro e dell'argento. Tanto era il piacere di salire quei gradini dorati che
non ci accorgevamo della faticosa salita.
Dopo un'ora di cammino, arriviamo in vetta (2500 mt.) vicino ad una croce, ricordo della guerra, da dove lo sguardo si perde a 360° fra La Vetta d'Italia, il Gran Pilastro, Dolomiti di Sesto, i Tre Signori e tutte le 80 cime più alte in una magnifica sinfonia di verdi dei prati e bianchi dei ghiacciai.
La discesa in cresta ci affascina e, sempre camminando su queste luccicanti lastre che testimoniano la potenza e la disponibilità di quelle persone che l'hanno sistemate, ci fermiamo in gruppi sparsi per il pasto. Raggiungiamo gli altri amici alla partenza della funivia per la discesa a valle e la visita del museo dei minerali di San Giovanni. Un'enorme spazio espositivo (300mq) con vetrine e bacheche, illustra la raccolta di “tesori” naturali da parte di tanti ricercatori della valle Aurina e la passione del proprietario del museo che li ha sistemati e catalogati. Alla fine con la visita di Campo Tures, la fontana con l'orologio a clessidra, le case con un tripudio di fiori, le sculture di legno sui poggioli e il pane nero da gustare, abbiamo concluso degnamente questa splendida giornata di sole, anche con le risate che abbiamo fatto sul pullman vedendo i monologhi di Andrea Castelli: grazie al nostro autista del cuore, Marco.
Minisa e Marinella
Ultimi Articoli
Ecco gli ultimi articoli del nostro Archivio, scopri il Gruppo Micologico Don Porta.
SCOPRI TUTTI I NOSTRI ARTICOLI
Scopri gli altri articoli del Gruppo Micologico Don porta sul nostro blog, le nostre gite, le mostre e tanto altro!