UMBRIA E MARCHE FRA IL LUPO DI GUBBIO E LE STALATTITI
Sabato 13 e domenica 14 giugno 2009
Contrariamente al solito eravamo solo in quaranta, per coincidenza con altre iniziative. Il percorso previsto per Gubbio è stato modificato durante il viaggio per la coda del traffico verso il mare: passiamo per gli Appennini con i loro boschi verdeggianti e i paesini di fondo valle, immaginando i numerosi porcini in crescita, tocchiamo di sfuggita Firenze (in lontananza il Cupolone e su un colle la Certosa), costeggiamo il lago Trasimeno (a detta di Orazio molto pescoso) e a Perugia anticipiamo la visita guidata della città. Partendo dalla Rocca Paolina, con scale mobili saliamo al centro del borgo. La Rocca Paolina, costruita da Paolo III Farnese alla metà del 1500, consta di poderose mura che racchiudono una parte della città medievale inglobandola completamente, con volte di mattoni e stradine lastricate.
Passando per la porta più famosa di Perugina, l’Arco Etrusco, la nostra guida ci porta a vedere il panorama dell’entroterra con vista di Assisi in lontananza. Ma la cosa più bella della città è il suo centro, con il corso Vannucci (da Pietro Vannucci detto il Perugino) racchiuso da bellissimi palazzi tra cui il palazzo dei Priori, sede di una importante pinacoteca. Il corso termina nella piazza della Fontana Maggiore, iniziata nel 1275 e simbolo della città. Essa è attribuita a Nicola e Giovanni Pisano e alla loro scuola.
Nelle formelle della vasca, per la prima volta nella scultura, troviamo scene di vita quotidiana ispirata al lavoro nei 12 mesi dell’anno. Alla fine della piazza si erge maestosa la cattedrale di San Lorenzo, del XV sec., in stile gotico, a tre navate con ampie volte a crociera e con la venerata immagine della Madonna delle Grazie. Curioso è il gioco dei pilastri non allineati e non a piombo. Le stradine intorno al corso, tipicamente medievali, ci permettono di ammirare altri palazzi storici (Tribunale, Palazzo del Capitano del Popolo) e alcune chiese. Una curiosità raccontata dalla guida è la nascita del famoso cioccolato Perugina: confezionavano confetti ma, per superare la crisi del lavoro per la concorrenza con Sulmona, la proprietaria decise di convertire la lavorazione nei noti cioccolatini. Dopo cena, il nostra storico autista Marco, sempre disponibile e attento ai nostri desideri e per non tralasciare la visita di Gubbio che era in programma, ci porta in questa deliziosa cittadina, illuminata da lampioni e torce che creano una magica e suggestiva atmosfera sia sulla piazza del Capitano che lungo il torrenti con i ponti in mattoni e la via che sale al duomo, dove sentiamo l’ululato del Lupo di Gubbio (in bicicletta), che ha lasciato poi le sue ”zampe” nel bagagliaio del pullman.
A zonzo sotto la luna ed un cielo stellato, ognuno coi propri pensieri, immergendosi nel passato della città, vive momenti di distensione, di comunicazione ed anche di allegria. La domenica ci riserva uno spettacolo della natura veramente stupendo: le grotte di Frasassi, con il loro percorso ancor più lungo e articolato di un tempo, ci presentano un mondo, difficilmente immaginabile, di cristalli, di stalattiti e stalagmiti molto ben conservati, di volte altissime, di laghetti abitati da tritoni. Potevano essere la dimora di personaggi fantastici della letteratura o dei nostri sogni. Usciamo veramente presi da tanta meraviglia, accompagnati da sensazioni particolari che rimangono a lungo dentro di noi. Ultima sorpresa del nostro viaggio è la tappa a Corinaldo, piccolo borgo fortificato nelle Marche. Non solo pranziamo in un bel ristorante ricavato nelle mura, con volte a botte di mattoncini di cotto ma godiamo in pieno dell’atmosfera rarefatta di un paese medievale ancora intatto, con scalinate abbellite da rigogliose fioriere, con pozzi e strade lastricate di fiori, con ampia vista sulla campagna dalle mura che circondano tutta il borgo.
Nel ritorno, percorrendo strade interne e panoramiche, attraversiamo campi di girasoli, distese di grano fra colline orlate di cipressi, borghi agricoli sparsi sui pendii ed in lontananza il mare blu di Senigallia, Fano.
Molti di noi, sotto l’influsso di tutte queste meraviglie, stentano ad accettare l’ineluttabile ritorno alla normalità.
Minisa e Marinella
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