Passo Stalle – Anterselva 2013

Luglio 25, 2013

Passo Stalle – Anterselva 2013

PASSO STALLE E LAGO  ANTERSELVA

16 giugno 2013

Ai vari punti di raccolta, Riva, Arco, Vezzano e Trento, con Marco il nostro autista prediletto, in 54 siamo partiti e dopo una sosta a Bressanone, per una colazione all’autogrill, siamo arrivati verso le 1000 al Lago di Anterselva, lasciando la Val Pusteria dopo Brunico.

Carlo Modena, conoscitore della zona per avervi svolto il servizio militare, ci ha spiegato cose che pochi di noi conoscevano, come la presenza dell’unica villa, ora trasformata in albergo, che era a disposizione di Enrico Mattei, magnate dell’ENI e scomparso in un disastro aereo: era l’unico negli anni 50 ad avere l’esclusivo permesso di pesca, che lui praticava dal balcone.Dal sentiero 11 e poi al 7A, siamo saliti in quota con una prima sosta a 1850m. I più coraggiosi si sono lanciati verso la vetta, alt. 2270m. in mezzo alla neve ed all’acqua onnipresente ovunque per il disgelo. I più tranquilli hanno preferito fermarsi ad una malga, godere i prati pieni di fiori, ascoltare il suono della natura, il borbottio dei ruscelli impetuosi, il cinguettio degli uccelli rilassandosi in questo paradiso e riposandosi per il tragitto sull’impervio sentiero appena percorso.La flora molto bella: genziane, rododendri, la”Primula spectabilis” di alta montagna che da noi si trova numerosa solo sul monte Tombea e fiori di ogni tipo. Pochi hanno raggiunto la vetta viste le difficoltà  del terreno e diversi attraversamenti di torrenti impetuosi.Un gruppo di dieci audaci, compreso il sottoscritto e mia moglie, è sceso al Passo Stalle, al confine Italia-Austria a quota 2052metri; il pranzo abbondante, con tagliere di salumi, pasta, canederli, strudel, ci ha ripagato di tanta fatica.Dopo una breve incursione in Austria ed un giro al lago sottostante, abbiamo  imboccato la strada del ritorno mediante un sentiero comodo che costeggiava la strada nazionale tra boschi di pino cimbro e siamo arrivati al Lago Anterselva. La sponda destra è caratterizzata da una serie di vetrinette illustranti i fiori, tra cui, il ranuncolo d’acqua (Caltha palustris), gli uccelli e le rocce della zona; tali rocce, di varia genesi e tessitura, testimoniano l’esistenza in tempi remoti delle glaciazioni, del vulcanesimo, del metamorfismo di contatto con pietre luccicanti dei silicati o miscuglio di minerali del granito. Da ricordare gli ometti di pietra che i visitatori hanno costruito in riva al lago cui noi abbiamo aggiunto nuove pietre.Ci siamo ritrovati al pullman verso le 17. La giornata è stata molto intensa e impegnativa ma siamo stati soddisfatti di avercela fatta. Tempo splendido con il ricordo di belle scottate al sole di alta montagna. Ritorno con sosta per rifocillarci a Laimburg. Aspettiamo con ansia le prossime gite di luglio per nuove avventure.

JEAN PIERRE”CODINO”

Note storiche di BRUNO MAZZA

Enrico Mattei, l’uomo che fece fremere i colossi petroliferi detti “Le Sette sorelle”, fu abile imprenditore, convinto sostenitore dell’impresa pubblica, avendo come priorità  il problema delle risorse energetiche. Gli fu affidata la gestione dell’Agip, intensificò le ricerche nel sottosuolo della val Padana scoprendo gas metano nei pressi di Lodi e petrolio a Cortemaggiore, costituì l’ENI e aiutò moltissime aziende private in crisi. Nel 1960 concluse un grosso accordo commerciale con la Russia (ebbe in regalo un orso siberiano che visse a lungo ad Anterselva ed ivi morì). Il 27 ottobre 1962 Mattei parte dalla Sicilia col suo Jet privato che precipita (o esplode?) durante un tempesta.Mentre ora ammiro le acque calme e verdi di questo lago, sento ancora il rumore delle sirene di quella notte buia che davano per disperso un aereo intorno all’aeroporto di Linate.Muore l’uomo più importante d’Italia, l’uomo del “miracolo economico”, padre di tante famiglie a soli 56 anni, muore senza eredi ma lasciando una grande eredità.

DIARIO DI GIORGIO ITALIANO

Il tempo eccezionalmente bello ha fatto sì che la giornata iniziasse nel migliore dei modi. Il viaggio in pullman iniziato a Riva del Garda è proseguito da Trento (dove ha fatto tappa, per farmi salire con Isabella), verso la Val Pusteria dove, all’altezza di Valdaora, si diparte la valle di Anterselva, lunga una ventina di chilometri.Durante il viaggio Marinella ha dato il microfono a Carlo Modena che, … qualche anno addietro (anni ’60), avendo fatto il militare in zona, era il più idoneo a dare una serie di informazioni sul luogo e sul sentiero che avremmo dovuto percorrere (il 7A) dal lago di Anterselva al passo Stalle. Carlo ci ha inoltre ricordato che questo lago era a disposizione  di Enrico Mattei –  dirigente pubblico italiano, fondatore dell’ENI, deceduto nell’ottobre del 1962 a seguito di un misterioso incidente aereo- per praticare nei suoi periodi di relax, lasua passione per la pesca.Il pullman, non appena l’autista ha intravisto un’area comoda per posteggiare, si è posizionato, occasionalmente, proprio dove è situato il centro Biathlon di Anterselva, poco distante dal lago omonimo.Non appena scesi dal pullman si è messa in moto la macchina di preparazione della vestizione….. calzaturiera e, dopo aver fatto questa necessaria pausa, ci siamo incamminati lungo la provinciale fino al lago di Anterselva che abbiamo costeggiato per un po’ finchè, dopo un piccolo ponte, abbiamo imboccato un sentiero abbastanza ripido, sulla destra della strada provinciale che costeggia questo bellissimo specchio d’acqua.Il lago. Questa “gemma della natura”, incuneata tra morbidi pendii boscosi, circondata da un incantevole paesaggio, si trova a un’altitudine di 1640 metri, tra le cime del Parco Naturale delle Vedrette di Ries e Aurina – E’ il più profondo tra i laghi naturali dell’Alto Adige ed il terzo per grandezza di questa provincia.Dopo aver percorso questo sentiero per una ventina di minuti, durante il quale abbiamo incontrato alcune sculture e diversi, ci siamo ritrovati all’inizio di quel “7A” che ci avrebbe portato alla meta finale. Fin da quel momento  ho trovato questa valle una delle più belle dell’Alto Adige e che può², a ragione, considerarsi – per un amante della natura e del riposo. – un luogo affascinante e segreto, purtroppo fino ad allora a me sconosciuto.Dopo un’ora e mezza siamo arrivati alla malga Steinzger, a 1894 metri, dove un gruppo di persone, ha deciso di fermarsi dato che era ora di pranzo.Ma un altro gruppo, ristretto, di soci, capitanato da Marinella, ha deciso di andare “sempre più in alto” (ricordate la pubblicità della Grappa Bocchino di Mike Bongiorno degli anni settanta?). Una volta arrivati alla “Steinzger oberalm” a 2076 metri, ci è venuto un grosso dubbio, anzi, una certezza alla quale Marinella ha dato una risposta: il sentiero 7Ache ci era stato segnalato come quello da seguire fino al passo, si è rivelato errato! Infatti, a quel punto, per raggiungere il passo Stalle, avremmo dovuto superare un ulteriore dosso di 250 metri, il che avrebbe comportato un’aggiunta di cammino di circa un’ora. Al che, tutti concordi, abbiamo rinunciato.Dal momento che, a quell’ora, i morsi della fame si facevano sentire, ci è sembrato assai opportuno tirar fuori dai nostri zaini il cibo per poterci adeguatamente ristorare.Comunque circa una decina di compagni sono riusciti a raggiungere il passo Stalle, confine naturale con l’Austria. Per poi, al ritorno, seguire il più comodo sentiero n. 11.Altri compagni di viaggio si sono aggiunti a quelli che si sono fermati alla malga perchè c’era da attraversare un torrente con pochi punti d’appoggio e, per conseguenza, molte possibilità  di cadere in acqua.Al ritorno abbiamo saputo che il sentiero giusto da seguire, sarebbe dovuto essere il n.11.Il ritorno è stato abbastanza fluido e la discesa si è compiuta piuttosto rapidamente, raggiungendo altri del gruppo alla malga Steinzger, dove abbiamo preso un caffè.Appena ritornati al lago Anterselva, dopo aver scattato diverse foto al lago, ci siamo messi sulla via del ritorno costeggiando lo specchio d’acqua dal lato opposto a quello d’andata, dove ho scoperto l’esistenza di un percorso didattico durante il quale è possibile acquisire nozioni di flora e fauna del luogo. Inoltre, da una tavola segnaletica, ho scoperto che sull’origine del lago è stata tramandata una leggenda che adesso vi narro …

“Tanto tempo fa, nella zona dove oggi c’è il lago Anterselva, si trovavano tre masi, i cui abitanti erano molto duri di cuore … Dopo aver donato pane ammuffito  ad un vecchio mendicante questi, giunto nel paese, per rabbia, avrebbe lanciato una maledizione, profetizzando la nascita di una sorgente dietro ogni maso. Le sorgenti di sarebbero ingrossate colmando d’acqua la valle, fino a sommergere le case. Il quarto giorno la profezia si sarebbe avverata, come giusta punizione agli avari contadini, facendo nascere il bellissimo lago”.In realtà  l’origine sarebbe avvenuta in seguito allo sbarramento del Rio Anterselva, a causa di frane staccatesi dai monti che circondano la zona.Alla fine del percorso di ritorno abbiamo trovato gli altri compagni di viaggio che non avevamo più¹ visto dal mattino e, tutti insieme, ci siamo avviati al centro di Biathlon, dove ci attendeva il pullman.Uno dei parametri con cui misuro la gioia nel fare una gita è dato dal numero di foto che faccio: più elevato è questo numero, più  grande è il piacere provato. Ed il colore smeraldo del lago con le sue bellissime insenature mi ha invogliato a fare tantissime foto!

GIORGIO

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