Escursione al passo delle selle 2014
DAL PASSO S. PELLEGRINO AL RIFUGIO DEL PASSO SELLE
Domenica 06 luglio 2014
La giornata è iniziata all’insegna di un sole splendente e tutto faceva sperare nel bel tempo. Arrivati al posteggio del passo di S. Pellegrino, però, appena scesi dal pullman abbiamo visto addensarsi delle nuvole per niente “pacifiche”.
Dalla descrizione del tragitto, Carla (compagna di viaggio) ed io abbiamo scelto di utilizzare la seggiovia (20 minuti di tempo) per superare i primi duecento metri di dislivello e procedere poi per una stradina sterrata che conduce al rifugio del Passo delle Selle a 2530 metri.
All’arrivo, alcuni di noi, invece, hanno optato per un sentiero piuttosto erto che avrebbe fatto risparmiare del tempo per l’arrivo al rifugio.
La camminata è iniziata in maniera tranquilla e graduale, escluso l’ultimo quarto d’ora dove “strappava” un pochino.
Salendo per stradina è stato possibile ammirare (fra i vari nuvoloni) le Creste del Costabella in tutto il loro sviluppo.
Il rifugio, che si vedeva già dalla partenza dell’escursione, appena scesi dalla seggiovia, dava l’impressione che fosse a portata di mano! Solo l’impressione, peró, perche’ nel procedere, sembrava che il rifugio venisse spostato o allontanato, dato che il percorso si sviluppa con giri ampi e tortuosi.
Anche se non sono un conoscitore della flora, ho visto vari rododendri in fiore, molte genziane ed altri fiori variopinti.
Il passo delle Selle è al centro di uno spettacolare anfiteatro naturale che rapisce con lo sguardo già con le nubi basse, figuriamoci se ci fosse stato il sole!
Lungo il tragitto si notavano molte buche scavate dalle marmotte, ma non sono riuscito a vederne neanche una.
La zona è stata teatro di guerra nel primo conflitto mondiale, soprattutto la via Bepi Zac che ripercorre vecchi camminamenti e rifugi militari, diversi dei quali sono stati restaurati.
La catena di Costabella, che va dal Passo delle Selle fino al Passo delle Cirelle fu teatro di durissimi combattimenti tra Italiani e Austriaci durante il primo conflitto mondiale.
Tra il 1915 e il 1917, l’esercito austriaco, bene appostato sul Passo delle Selle – posizione chiave all’estremità sud-occidentale del fronte della Marmolada, in quanto porta d’accesso alla Val Monzoni e quindi alla Valle dell’Avisio -, vi costruì un piccolo villaggio di baracche per ricovero di persone e munizioni.
Nei pressi del Passo, dove si possono tuttora osservare i resti dei baraccamenti, si trova l’attacco dell’Alta Via Bepi Zac (sentiero alpinistico ben attrezzato), che ripercorre il tracciato della Guerra Bianca attraverso trincee scavate nel terreno e nella roccia, passaggi in galleria, tunnel di mina, scale e passerelle di legno, fra ricoveri in caverna, postazioni, resti di proiettili ….
Il proprietario del Rifugio Passo delle Selle, da sempre appassionato di storia della Grande Guerra, dispone di una vasta collezione, costantemente aggiornata, di documenti e fotografie che progetta di raccogliere in un museo storico di sicuro interesse.
Dopo più di un’ora di cammino siamo arrivati al Rifugio Selle e sono rimasto in silenzio di fronte al Memoriale in ricordo della Grande Guerra.
Di lato al rifugio, osservando la postazione dei fucilieri austriaci, mi sono immedesimato in quella guerra tragica, fatta di avanzamenti di pochi metri a costo di numerosissime vite. Non ho potuto, in quel momento, fare a meno di pensare a mio padre, ragazzo del ’99, che ha combattuto sul Carso alla giovane età di diciassette anni!
A sud-ovest del passo si vedeva, chiaramente, il crinale della Valle dei Monzoni, zona di grande interesse geologico (sono costituiti dalla monzonite, roccia eruttiva, intrusiva, povera di quarzo e ricca di miche)e botanico.
All’ora di pranzo, le nuvole, portate dal vento, invece che diradarsi si sono infittite e non hanno più permesso di vedere nulla. Dopo il pasto frugale al rifugio, mentre buona parte del gruppo ha optato per il ritorno, dirigendosi verso il rifugio Paradiso dove si sono fermati fino al rientro al passo S. Pellegrino, noi abbiamo deciso di iniziare il ritorno e, dopo l’avviamento pomeridiano della seggiovia, siamo scesi a valle. Visto che avevamo molto tempo a disposizione, abbiamo fatto una buonissima merenda in un ottimo albergo e abbiamo intrapreso il giro del grazioso Lago S. Pellegrino che, con la sua bellezza, ha ripagato la prima parte dell’uggiosa giornata. Le foto fatte attorno a questo incantevole specchio d’acqua sono, infatti, molte e molto belle.
Giorgio Italiano
Ultimi Articoli
Ecco gli ultimi articoli del nostro Archivio, scopri il Gruppo Micologico Don Porta.
SCOPRI TUTTI I NOSTRI ARTICOLI
Scopri gli altri articoli del Gruppo Micologico Don porta sul nostro blog, le nostre gite, le mostre e tanto altro!