PASSO ROLLE: ESCURSIONE AL CRISTO PENSANTE
Domenica 1 Agosto 2010
Una rara fortuna ha reso la nostra giornata dolomitica indimenticabile. Le guglie delle Pale di San Martino
si stagliavano nel cielo azzurro intenso e le macchie di neve perenne brillavano come cristalli sotto il sole.
Dal terrazzo del Rifugio Segantini tutto questo era a nostra disposizione per ammirare in silenzio
la natura incantata in modo eccezionale. Tale visione è stata “ghermita†da tanti apparecchi e cineprese per
tenerle sottomano quando ci sarà il desiderio di riviverle.
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In questo affascinante ambiente, le mucche, nobili protagoniste dei vasti prati circostanti, osservano il passaggio
di tanti alpinisti che si spingono in tutte le direzioni. E avvertono l’intenso via-vai non poco stupite, pensando ai
dolci e placidi tramonti, quando i loro campanacci sono le uniche voci del pascolo.
Da Passo Rolle, a sera, parte tutta la comitiva, soddisfatta ma stanca a parte qualcuno che ha fatto uso ripetuto
di “mezzi viaggianti†e panche di sosta col pretesto di centellinare il percorso per meglio esclamare: “che meraviglia, stupendo, viva il Gruppo Micologico…â€.
MOLI
Aggiungo le mie impressioni sul percorso in programma la cui meta era la cima del Monte Castellazzo, sul quale
 l’anno scorso era stata posta la statua del “Cristo Pensanteâ€. Pino Dalla Sega, partecipando ad una gara di
orienteering a Varsavia nel periodo buio del comunismo esasperato degli anni ottanta, vede su una bancarella
una statuina di legno raffigurante un Cristo deposto dalla croce con un’espressione pensante. Porta a casa la
statuina e dopo alcuni anni, aiutato dal Direttore dell’ APT della Val di Fiemme, del Primiero e con il coinvolgimento della popolazione, riesce a dare corpo al progetto di installare sulla cima del Monte Castellazzo, roccaforte italiana occupata poi dagli austriaci, una statua raffigurante quel Cristo, vicino una grande croce in ferro a monito di pace.
La statua è in marmo bianco di Predazzo detto “Predazziteâ€.
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Per la corona di spine hanno utilizzato il filo spinato ritrovato lungo i pendii del monte, dove si trovano
anche gallerie, grotte e trincee che testimoniano il suo passato.
Voglio segnalare la targa ai piedi della statua con un pensiero di Madre Teresa di Calcutta: “Trova il tempo
per pensare. Trova il tempo per pregare. Trova il tempo per sorridereâ€. Dopo aver fatto alcune personali
riflessioni su un prato in declivio, il nostro sguardo è stato catturato dalla maestosità del panorama.
Ridiscesi, abbiamo imboccato il sentiero che porta alla baita Segantini dove il gruppo si è diviso a secondo delle
proprie forze. Alcuni, con il pulmino o a piedi hanno raggiunto il Passo Rolle, i meno stanchi hanno ridisceso il
sentiero che porta in Val Venegia, tagliando i tornanti per rendere meno monotona la strada forestale e per
ammirare la fioritura di questa area a “Protezione integrale†del Parco delle Pale di S. Martino, considerato il
suo giardino, con piante e fiori rari come le “stelle alpine†e il “rododendro biancoâ€, accompagnati dalla catena
di queste spettacolari cime, considerate dai viaggiatori dell’ottocento tra le più belle montagne del mondo.
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Un merito alla nostra regione che ne ha impedito lo sfruttamento turistico con impianti di risalita, come è stato
nel Primiero.
MARINELLA
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