buche ghiaccio-castel firmiano 2012
BUCHE DI GHIACCIO E CASTEL FIRMIANO
Domenica 27 maggio 2012
Lasciate le nostre montagne calcaree alle spalle, ci immergiamo nella piattaforma porfirica Atesina nella quale domina il porfido, roccia antica di origine vulcanica che costituisce buona parte del territorio dell’Alto Adige. La prima idea per questa gita era quella di portare il Gruppo a visitare il castel Firmiano, sopra Bolzano. Poi si è pensato di completare la giornata con un percorso nell’Oltradige, tra Caldaro e Appiano, con il suo susseguirsi di località belle ed interessanti, naturalistiche, storiche e architettoniche. Partendo da Panizza di Sotto ci arrampichiamo lungo un sentiero nel bosco verso il biotopo delle “Buche di ghiaccio†dove si nota un brusco cambiamento di temperatura e di conseguenza della vegetazione che da bosco di latifoglie si trasforma in bosco di rododendri e conifere.
Â
È caratteristico per le correnti d’aria che, scendendo dal versante del monte Gadda, si incuneano negli anfratti e nelle fessure dei massi di porfido di una grande frana (di epoca postglaciale) e si raffreddano: si forma nella conca un ristagno di aria fredda per un’altezza di circa 5 metri e a volte si notano candele di ghiaccio agli orli delle buche.
Â
Â
Proseguendo lungo un agevole sentiero reso morbido dagli aghi di pino, sbuchiamo tra i meli in prossimità del gotico castel Englar (del XIII sec.) immerso in un tripudio di rose profumate, ora residenza turistica.
Â
Tra cavalli, oche e vigneti spicca la cappella del Castello isolata e maestosa.
Â
Â
Dopo un’altra tappa al castel Moos, ora museo, scendiamo verso San Michele dove ci accoglie un profumo di grigliata che ci fa risolvere il problema di dove fermarci per il pranzo. Allietati dalla banda e dalle danze di baldi giovani tirolesi con tipici calzoncini di pelle, assaggiamo i prodotti locali, la birra e … riposiamo prima di visitare il paese e di recarci a San Paolo. Molto armoniose le costruzioni di questo piccolo centro, alcune circondate da cerchia di mura con torri a più piani, ma l’elemento più spettacolare è la chiesa parrocchiale del ‘400, la più grande di tutto l’Oltradige. Questi paesini sono caratterizzati dalle case del ‘500 sistemate in seguito con elementi decorativi rinascimentali, scale esterne, loggiati a colonne, bifore ed ercker rettangolari. Nel pomeriggio il castel Firmiano ci accoglie con il suo aspetto maestoso e con i rossi colori dei blocchi di porfido.
Â
Noto già prima dell’anno 1000, fu affidato ai principi vescovi di Trento fino al 15° sec. In seguito fu dei conti del Tirolo che lo chiamarono “La corona di Sigismondo†(da Sigismondo d’Austria il Danaroso), poi dei Wolkenstein ed infine della Provincia di Bolzano che, nel 2003, dette la concessione a Reinold Messner di allestire un museo della montagna.
Â
Nella visita al maniero si notano i reperti di arte orientale (Budda, dea Kalì, leoni birmani …) portati dallo scalatore dall’Asia. In molti ambienti si notano raffigurazioni di montagne, attrezzature del passato per le scalate, fossili e minerali (geodi, quarzi).Dalle torri di guardia, dal mastio, dagli scaloni che permettono di spostarsi lungo i camminamenti delle guardie si gode un ampio panorama, dalla piana verso Merano allo Sciliar. La giornata è stata veramente molto interessante per la varietà di belle cose che abbiamo visto.
Â
Minisa e Marinella
Â
Â
Â
Ultimi Articoli
Ecco gli ultimi articoli del nostro Archivio, scopri il Gruppo Micologico Don Porta.
SCOPRI TUTTI I NOSTRI ARTICOLI
Scopri gli altri articoli del Gruppo Micologico Don porta sul nostro blog, le nostre gite, le mostre e tanto altro!