MONTE di MEZZACORONA 06/maggio 2007
Le previsioni erano di bel tempo dopo qualche giorno di capricci. I soci che vi hanno creduto, hanno seguito Minisa e Marinella in una piacevole ed interessante passeggiata sul Monte di Mezzacorona. La nostra meta era la conca di Malga Craun ( m. 1222 ), in posizione panoramica sui monti di Trento e le prealpi vicentine. Il primo tratto, piuttosto ardito, abbiamo preferito superarlo con la funivia.
Il territorio interessato è circondato dalla piccola catena montuosa di Roccapiana, che si estende dalla gola della Rocchetta, all'inizio della Val di Non, fino alla Val dei Mulini, sopra l'abitato di Roverè della Luna.
Ci sono roccie dolomie e calcari dolomitici. I boschi sono termofili (che amano il caldo), cedui a prevalenza roverelle, orniello, carpino nero, faggio, acero e tiglio, del quale ne abbiamo visto un esemplare gigante, tagliato e sostituito, con una giovane piantina, dagli scolari con un simpatico cartello scritto in dialetto antico.
Dopo aver percorso strada forestale e "sentieri di velluto", ci è apparso un prato giallo di ranuncoli, con la malga e il rifugio sullo sfondo, circondati da boschi e cime rocciose.
Chi al sacco, chi gustando il piatto tipico, ci siamo rinfocillati piacevolmente in compagnia.
Facendo quattro passi, seguendo le indicazioni, ci siamo trovati davanti ad un enorme abete bianco a "candelabro", (vedi foto), non più in vita, plurisecolare, inserito nei monumenti naturali, la cui altezza era di 30 metri.
Lungo il sentiero e sui prati un' interessante fioritura. La nostra esperta, Minisa, ha potuto fare un ripasso, per la prossima mostra, dando il nome scentifico e vulgaris alle varie specie, stimolando la nostra capacità di memorizzare. Io ricordo il "Sigillo di Salomone" con dei fiorellini bianchi che si rincorrono uno sull'altro, lungo uno stelo tra foglie lunghe e strette.
Nel 1770 i più facoltosi abitanti della zona pensarono di costruire, dove prima era solo pascolo, le "case di frescura" e nel 1891 il nobile Leopoldo Pilati ebbe il permesso di costruire un impianto a fune per facilitare l'accesso al Monte.
Ai nostri giorni vi è una carrozzabile, con permessi ai residenti, che parte all'inizio della Val di Non.
Nel 1906 venne aperta la Via "Burrone Giovannelli", medico condotto di Mezzacorona, che fece attrezzare, con scale e funi, i punti più pericolosi di un suggestivo crepaccio, nell'interno del quale scendono delle cascate. Una vera bellezza naturale da affrontare con attenzione ed esperienza.
Marinella e Minisa
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