Gita a malga sega di ala-monti lessini 2014
ESCURSIONE A MALGA SEGA DI ALA
Domenica 15 Giugno 2014
GITA del 15 Giugno 2014 a Malga SEGA di Ala.
La mattina del 15/6 ci siamo ritrovati in sede in 13 temerari, che pur in presenza di previsioni del tempo non ottimali hanno comunque deciso di dar corso alla gita/presentazione, sentito ovviamente anche il parere preventivo del signor Zomer in riguardo allo svolgimento o meno della stessa visto e considerato che purtroppo i partecipanti effettivi s´erano praticamente ridotti del 50% da quelli inizialmente iscritti. Mai decisione fu cosi´ indovinata e ricompensata dall´interessantissima esperienza vissuta, sia in termini di interesse storico culturale, che per i vecchi “mestieri” visti e non da ultimo per la clemenza del tempo.
Verso le 9.45 siamo arrivati a Malga Sega dando immediatamente corso al programma previsto. Il signor Mario – coadiuvato in maniera tangibile dalla moglie e collaboratore – ci hanno introdotto nel mondo antico delle malghe con descrizione delle relative attivita´ e con particolare riguardo a quella del casaro. Le spiegazioni fornite – supportate da moltissime ma mai supponenti informazioni tecnico/produttive – sono state sempre ottimali dandoci cosi´ l´opportunita´di ampliare dal vivo le ns. cognizioni a tale riguardo.
Hanno iniziato col mostrarci la scrematura del latte che con la panna affiorata durante la notte e´il passo necessario ed antecedente la produzione del burro. La panna estratta e separata dal latte per mezzo di vasche affioranti/percolanti e´ stata successivamente messa nella zangola in legno (specie di botticella oblunga fornita di moto orbitale) assieme a dei cubetti di ghiaccio (necessario ad ottenere e mantenere la temperatura di agevolazione agglomerazione dei grassi), che girando crea un forte sbattimento del prodotto trasformandolo cosi´ in ottimo burro casereccio.
Nel frattempo nel “parol de ram” gia´ sul fuoco il latte appena munto, assieme a quello scremato per la produzione del burro e nelle esatte quantita´ e proporzioni previste per la produzione del “formaj mezam” (nome derivante dal fatto che la miscela e´composta per una meta´ da latte intero e l´altra meta´da quello scremato), stava prendendo calore. Raggiunta la temperatura critica per fare la cagliata e´stato aggiunto il caglio animale (proviene dal vitello ed esiste anche vegetale) dopo aver leggermente spostato il paiuolo dalla fonte di calore diretta. Trascorso il tempo necessario di agglomerazione e dopo aver preventivamente provveduto a rompere con adeguati frustini la cagliata, il signor Mario provvedeva con dei teli ad estrarre il prodotto e a porlo in appositi contenitori di legno elastico, che stabiliscono poi la vera e propria cosidetta “forma del formai”. Quest´ultima – trattata in maniera opportuna ed adeguatamente salata – va stagionata poi per alcuni mesi su delle assi di maturazione, provvedendo a regolari intervalli a rigirarla su se stessa.
Inutile ricordare che – al termine di questa interessantissima presentazione – abbiamo potuto assaggiare ed apprezzare sia il tipico formaggio – prodotto ovviamente in precedenza – che l´ incomparabile burro fatto alla ns. presenza. Dell´eccellente salame nostrano – accompagnato da ottimo vino rosso o bianco sempre della casa – sono stati degli altrettanti e benvenuti accompagnatori di questo piacevole convivio, che ci ha profondamente appagati sia nello spirito ma sicuramente anche ed abbondantemente nello stomaco !
La gita e´poi continuata come da programma e fra prati in fiore e malghe, con una bella passeggiata di ca. un´ora e mezza. veniva raggiunto il rifugio Castelberto con punto panoramico sulla valle dei Ronchi e Vallagarina. Da qui – spaziando la vista verso sud – si poteva ammirare anche un bellissimo panorama su tutta la Lessinia compreso uno scorcio del ns. lago verso Garda.
Al rientro abbiamo potuto assistere – come ultima trasformazione della filiera del latte – alla produzione della ricotta. Quasi inutile aggiungere che il relativo assaggio e´stato in tutti i sensi particolarmente gradito.
Ringraziamo sentitamente la famiglia Zomer per il tempo dedicatoci oltreche´ per la cura che mostra nel tenere vivi i ricordi e valori passati, che altrimenti come memoria storica an
Al rientro abbiamo potuto assistere – come ultima trasformazione della filiera del latte – alla produzione della ricotta. Quasi inutile aggiungere che il relativo assaggio è stato in tutti i sensi particolarmente gradito.
Ringraziamo sentitamente la famiglia Zomer per il tempo dedicatoci oltreché per la cura che mostra nel tenere vivi i ricordi e valori passati, che altrimenti come memoria storica andrebbero purtroppo persi.
Italo Miorelli
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