escursione a malga fane-rif.bressanone 2014
Domenica 22 giugno 2014
Escursione a malga fane-rifugio bressanone ( val pusteria )
Quello scorcio di sereno in un cielo sopraffatto dalle nuvole ha fatto si che l’entusiasta partenza di un intero bus fosse offuscata dal pensiero di estrarre dallo zaino l’immancabile ombrellino che ormai accompagna ogni escursione in un’estate che è sempre più difficile definire tale.
Arrivati a quota 1397, al grande parcheggio situato a 2,5 Km dopo Valles, il gruppo si è diviso tra coloro che hanno scelto di terminare la propria escursione alla conca di Fane proseguendo per il sentiero 17 che con moderata pendenza consentiva di giungere a quota m. 1739 e coloro che, ottimizzando i tempi, hanno fruito in sola andata del servizio bus navetta sino a Malga Fane per poi proseguire per circa 1 ora e mezza per il rifugio Bressanone a quota m. 2307.
Dopo aver oltrepassato un immancabile ponticello in legno, un paesaggio da cartolina cattura l’attenzione dell’escursionista all’arrivo a Malga Fane, idilliaco villaggio alpino dalle originali strutture;
un luogo ancora incontaminato in cui il profumo di sottobosco si accompagna al fragore dell’acqua che cristallina scorre nell’adiacente ruscello che costeggia buona parte del sentiero. La neve copiosa che d’inverno l’ha ricoperto, è stata scavata dall’impeto dell’acqua che scende dai nevai in quota, quasi a formare una sorta di simil galleria interrotta qua e là dalla caduta di parte della candida campata.
Proseguiamo per il sentiero 17, mentre un insperato sole ha ormai preso il sopravvento sulla giornata inizialmente uggiosa; ben presto s’intravede all’orizzonte il rifugio Bressanone m. 2307 posto alla fine della val di Valles.
Qualche cenno storico: originariamente di proprietà dell’Alpenverein Suedtirol (AVS), nel 1923, con l’avvento del fascismo passò alla sezione di Bressanone del Club Alpino Italiano (CAI) sino alla 2a guerra mondiale quando, durante il conflitto, subì una serie di furti e razzie da cui rimasero poche rovine. Fu riaperto nel 1973 grazie alla ricostruzione operata dall’AVS di Bressanone di concerto con l’AVS di Rio Pusteria e l’aiuto della Brigata alpina “Tridentina”.
Spettacolare la risalita sul trafficato sentiero che consente di prendere gradualmente quota con un andirivieni di tornati il cui tracciato è disegnato a vista, salvo una particolare interruzione dettata da una muraglia di neve che inibisce per pochi metri la vista del sentiero e crea un particolare gioco di riflessi agli occhi di chi vi transita, scatenando l’entusiasmo di coloro che si fermano per un’imperdibile foto.
Il gruppo arriva alla spicciolata al rifugio Bressanone verso mezzogiorno o poco più. Esternamente cattura l’attenzione il particolare rivestimento in scaglie di legno del rifugio e l’ampiezza dello stesso, da cui si gode una splendida vista sulle Dolomiti della val Gardena.
Gran folla in terrazza e nella sala interna dove troviamo posto per rifocillarci condividendo il tavolo con altri commensali. I tempi sono stretti e ben presto siamo costretti a riprendere il cammino. La strada del ritorno è più impegnativa perché il dislivello che ci aspetta in discesa a pari a circa 900 m. In 1 ora e mezza raggiungiamo coloro che nel frattempo hanno trascorso parte della giornata a Malga Fane e dintorni con il pensiero che la risalita al rifugio avrebbe potuto essere affrontata da quasi tutti data la possibilità di dimezzare la fatica con il ricorso al bus navetta.
Una breve sosta ad uno dei punti di ristoro dove si vendono prodotti caseari e non solo di produzione propria, per poi riprendere la discesa e giungere in 1 ora al parcheggio di Valles dove ci attende il bus.
Giornata meritevole, un grazie agli organizzatori.
Silvio Cis
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