IN VAL VENOSTA ALLA RICERCA DI CARLO MAGNO
Sabato 23 e domenica 24 giugno
Eravamo veramente in tanti in questo viaggio che ci ha portato da Merano alle sorgenti dell’Adige, nel cuore di una valle sconosciuta da molti. Abbiamo unito la componente storico culturale con quella naturalistica.
Dopo una sosta a Naturno, dove abbiamo ammirato gli affireschi alto medievali della chiesetta di San Procolo e il grazioso paese noto per il suo famoso speck, passiamo per Lasa con le strade e le chiese rivestite del suo famoso marmo bianco.
La visita di – Malles ci ha stupito per le interessanti vestigia dell’Impero Romano quale la torre circolare (siamo sulla via Claudia Augusta), i resti di palazzi antichi e la testimonianza dell’antico culto benedettino che si ritrova nella chiesa di San Benedetto, con importanti affreschi del sec. VII d.C. e fregi longobardi a testimonianza del passaggio di questo popolo in questa valle.
Sconfiniamo… nella verde Svizzera, e per il nostro spuntino abbiamo trovato un’area attrezzata veramente stupenda e ben organizzata vicino ad un torrente cristallino e gorgogliante che allieta la nostra sosta. Siamo a Mustair, primo paese dopo il confine, per visitare il monastero di San Giovanni e la chiesa cimiteriale voluti da Carlo Magno (nel 775 d.C.) in seguito ad un voto fatto, nel ritorno verso il nord dopo la sua incoronazione ad imperatore L’interno della chiesa offie una visione stupenda di affreschi di epoca carolingia ed altri, nelle absidi, di stile romanico duecentesco insieme con una statua dell’imperatore a grandezza naturale. Il convento, riservato agli uomini ai tempi della sua fondazione, è dal 1200 passato alle suore benedettine e nel 1983 fu eletto patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Al tramonto siamo sulle sponde del lago di Resia con i raggi del sole che fanno da sfondo al campanile affiorante dall’acqua e brillare le pietre luccicanti di minerali.
A San Valentino la Muta, sulle sponde di un altro delizioso laghetto, trova finalmente riposo in un hotel risalente addirittura all’Xl sec. che all’origine era antico ospizio ed in seguito una stazione di “posta”.
All’alba della domenica ci avviamo verso la val Solda per ammirare i ghiacciai della catena dell’Ortles. Con la seggiovia saliamo fino al rifugio Pulpito (2323m) e lasciando i più pigri (sic) a godersi la vista, ci incamminiamo verso il rifugio Serristori lungo un sentiero luccicante di minerali splendidi tra fiori alpini (dianthus, selnpervivum, amica, gentiana, euphrasia, pamassia) e ruscelli impetuosi: si potevano ammirare il Grande e il Piccolo Zebrù, la cima Solda ed il maestoso Ortles, purtroppo però con poca neve e molti ghiaioni.
Ultimo appuntamento a castel Juval di Reinold Messner: un pazzo autista col suo bus navetta ci ha sballottato per gli stretti tornanti con ampia vista sui filari di vigne e meli della val Venosta, tra le urla di paura dei passeggeri. La famiglia di Messner ha ristrutturato una costruzione molto antica e arroccata su un picco all’inizio della val Senales, e lo scalatore ne ha fatto la sua residenza estiva e raccolto cimeli e testimonianze dei suoi viaggi in oriente. Scesi a valle sani e salvi per lo scampato pericolo della pazza corsa del bus, abbiamo concluso in gloria il viaggio con degustazione e acquisto dei prodotti naturali della Valle.
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