Escursione da Ferrara di monte Baldo a malga Orsa con salita finale alla Madonna della Corona. Sabato 7 Maggio 2022
Sabato 07 maggio 2022
Originale per la sua diversità, la gita proposta al Direttivo ad inizio d’anno da Valerio Sartori, e poi guidata da Giacomo Bertuzzi e dalla moglie Gigliola, data la impossibilità a parteciparvi di Valerio peri motivi di salute. Si è comunque svolta in un sabato uggioso ma senza grandi piogge, solo poca acquerugiola. Come nostra consuetudine anche in questa gita, c’era la possibilità di poter scegliere fra due diverse alternative di percorso. Corto con poco dislivello e quindi no fatica, oppure completo vale a dire circa 5 km da compiersi in circa tre ore prima con discesa, poi con risalita, tramite il sentiero E7 detto “Naturalistico del Baldo” che porta di malga in malga al Santuario della “Madonna della Corona” nella locale frazione di Spiazzi. Alla prima fermata del bus a Spiazzi, sono scese accompagnate da Orazio un gruppetto di una decina di persone per la discesa al Santuario. Le altre rimaste in bus (oltre una ventina) sono invece scese poi al Paesino di Ferrara del Monte Baldo a 800 metri di altitudine. Di qui ci siamo incamminati fra prati e boschi in sempre maggior discesa fin giù a malga Orsa posta a 748 m. Questa antica costruzione per il bestiame, è disposta su di un fondovalle erboso ma sottostante ad un ripido e pericoloso crinale roccioso laterale. Il percorso del sentiero quella mattina, dopo la notte di pioggia intensa , era parecchio scivoloso. I bastoncini per molti sono stati di comodissima utilità. Oltrepassata la malga ci siamo trovati poi in fila indiana nel punto più stretto della vallata. Qui da pochi anni è stato allestito un ponte tibetano con funi in acciaio, lungo 35 metri ed altrettanto alto, posto a sovrastare le ripide forre a forma di marmitta delle cascatelle del Rio Bissole. Dopo le foto di gruppo nel caratteristico posto è iniziata la ripida risalita nel bosco composto in parte da Carpini, Ornelli e rari Faggi, Dopo circa mezzora di fatica in salita, il sentiero n° 74 c’è lo siamo lasciato alle spalle e ci siamo intersecati con quello a gradoni detto del pellegrino. (Che come ben sappiamo parte dal paese di Brentino in bassa val d’Adige e sale ripido al Santuario della Madonna della Corona). Suonavano le campane del mezzogiorno quando puntualissimi tutti assieme ci siamo trovati davanti alla scalinata della chiesa. Poi nello spazio appositamente attrezzato per i gitanti del Santuario, abbiamo aperto ciascuno il proprio zaino e consumato il pranzo al sacco. Dopo la visita privata alla Chiesa, ognuno è quindi tornato libero di risalire l’ultimo pezzo di strada asfaltata al termine della quale in orario concordato dopo aver preso il caffè al bar o consumato un gelato nel paesino di Spiazzi, siamo ripartiti in bus per casa. Tutto è andato per il meglio.
Edoardo
PASSEGGIATA DA SPIAZZI AL SANTUARIO
Finalmente, dopo due anni di attesa, la programmata gita alla Madonna della Corona, si è potuta effettuare. Partiti da Riva ed Arco, sotto un cielo plumbeo, presagio di una giornata piovosa, siamo giunti in località Spiazzi, dove, scesi dal pullman, si sono formati due gruppi che hanno intrapreso il tragitto, come indicato dal programma. I più “camminatori” hanno seguito Giacomo Bertuzzi fino a raggiungere Malga Orsa e quindi salire al Santuario percorrendo i “gradoni” del tradizionale itinerario, mentre altri sono scesi dal bus per iniziare la ripida discesa che porta al Santuario. Molto suggestive le stazioni della Via Crucis, con statue bronzee a grandezza naturale e collocate in un contesto naturale. All’interno del Santuario, una guida informava sulle origini della Basilica, sorta in seguito alla scoperta tra le rocce del monte Baldo, di una statuetta della Madonna, che sorregge il corpo del figlio appena deposto dalla Croce. Il percorso votivo era ordinatamente seguito dai molti fedeli presenti e all’uscita ci si trovava di fronte alla ripida scalinata che porta alla basilica. Tramite una navetta, presa d’assalto per il gran numero di persone, siamo ritornati al parcheggio, dove alcuni hanno pranzato nel vicino hotel. I proprietari accogliendo la nostra richiesta, hanno gentilmente approntato una saletta, onde permettere a coloro che si erano portati il pranzo, di mangiare al riparo della pioggia. Al rientro dei partecipanti che avevano fatto il percorso alternativo, siamo rientrati a destinazione con una rinnovata serenità per la giornata trascorsa in un luogo che invita a riflettere e meditare sulla nostra presenza in questo mondo.
Ilda
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