Escursione al lago di Nambino- Domenica 11 giugno 2023
DOMENICA 16 GIUGNO
A distanza di circa un mese dalla gita culturale del nostro gruppo in Romagna, andata benissimo, girando fra Comacchio e Ravenna, fatta fortunatamente poco prima della pesante e devastante alluvione locale, ci siamo ritrovati per una delle prime escursioni montane. Anche questa volta come nostra usanza, abbiamo deciso di intraprendere il percorso verso l’unica meta che era il lago di Nambino, utilizzando però due diversi itinerari: uno più semplice ed uno con media difficoltà lungo 4.9km.

Il più impegnativo partiva da Campo Carlo Magno nella zona della partenza delle funivie del Grostè a 1650m. Con le persone che accompagnavo abbiamo da subito attraversato un sentiero sterrato e sconnesso, fin su all’inizio del bosco ove poi ci siamo incanalati sul sentiero cosidetto “Dei Siori”, ossia l’attuale B07. Le storie di Rendena ci narrano che sul finire del 1800 i boscaioli locali aprirono questo tragitto nel bosco, per favorire la ricca borghesia austroungarica ,che in quegli anni soggiornava in estate presso il Grand Hotel Des Alpes al Passo di Carlo Magno, per poter raggiugere e godere in meno di due ore lo splendido laghetto di Nambino posto a 1769metri, questo è al di sotto dei due grandi laghi sovrastanti : il Seradoli ed il lago Gelato.
Transitando in fila indiana e passando in più punti esterni al sentiero su delle sporgenze naturali, abbiamo potuto ammirare e fotografare sul versante est del gruppo di Brenta tutto il contorno delle importanti vette, molte delle quali superano i 3mila metri :vedi Cima Tosa 3136m. il Crozzon di Brenta 3122 e cima Ambiez a 3095m. Siamo pure passati sulle piste da sci adesso verde smeraldo ed poi al di sotto della Cabinovia che da Campiglio sale al rifugio Viviani a 2105m con la pista di discesa invernale detta la Pradalago.
Dopo le parecchie soste, all’orario convenuto siamo comunque sbucati da nord nella piana del lago nostra meta della gita. Qui c’è chi ha optato per il pranzo al sacco sulle sponde del mitico laghetto, mentre altri hanno pranzato nell’omonimo ristorante a base di specialità locali.

Nel primo pomeriggio verso le ore 14 tutti di nuovo riuniti, sotto una debole pioggerellina durata pochi minuti,siamo scesi tramite il nuovissimo sentiero B06 alla piana intermedia della cabinovia di Patascoss a 1712metri,dove il pulmino ci attendeva per il rientro.

Come previsto, una sosta a Carisolo per visitare l’antica Vetreria,ove una bravissima signora, pronipote ed erede dei capostipiti fondatori i sig.Pernici originari di Riva.

Per oltre un ora ci ha intrattenuto per metterci al corrente di quanto fosse importante a livello internazionale quella manifattura inserita in quella poverissima zona per la produzione vetraria integrata e proseguita per gran parte del secolo XVIIII.

Quindi tranquillo rientro a Riva.
Edoardo
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