Escursione al biotopo delle Viotte e Giardino Botanico del Bondone
Domenica 28 giugno 2009
Alle 9 circa ci siamo ritrovati in trenta soci al parcheggio delle Viotte con le proprie vettovaglie nello zaino e, anche se la giornata non era soleggiata, eravamo tutti entusiasti di intraprendere la camminata assieme alla gentile e brava Minisa esperta in geologia e floricoltura.
Abbiamo iniziato il percorso naturalistico scendendo nei prati, fortunatamente non sfalciati e pieni di fiori, verso la torbiera, passando dalla “terrazza delle stelle” punto panoramico e privilegiato per osservare al buio e con spirito romantico il firmamento.

Giunti alla torbiera, situata nella zona più bassa della vallata e molto paludosa Minisa ci ha spiegato di come si è formata la torba (combustibile fossile da residui di piante ed alghe), come veniva estratta ed utilizzata (essiccata e bruciata con scarso rendimento). Esistono ancora delle buche, ora acquitrini, con rospi e piante carnivore.
Il percorso continua salendo verso il Cornetto in un ambiente di grande interesse naturalistico dove i fiori, di tantissime qualità e di rara bellezza, ti colpiscono lo sguardo e ti riempiono di interesse per la fotografia.
Minisa ci fa notare molte qualità: l’arnica, la genziana, il giglio rosso, gli anemoni, il botton d’oro, i cardi, l’asfodelo bianco, le orchidee, il giglio martagone e tanti altri ancora.
Arrivati un po’ in alto, dove finiscono le piste da fondo, al bivio per la Valle dell’Eva / Cornetto, abbiamo iniziato la discesa fra i prati trovando dei massi erratici di dolomia e arenaria ed anche qui la nostra esperta ci ha illustrato la formazione e la provenienza (dai ghiacciai milioni di anni fa).
Continuando per il sentiero siamo arrivati nei pressi delle caserme (tipiche architetture austriache del secolo scorso) ristrutturate con oculatezza dalla Provincia di Trento.
Attraversata la strada provinciale, il sentiero incomincia a salire verso il Palon seguendo il bosco (con faggi, pino silvestre, sorbi, aceri, ecc.) per poi scendere al punto di partenza, il parcheggio.

In quel tratto di percorso sei attratto da un’altra meraviglia, le Dolomiti di Brenta (parzialmente offuscate dalle nubi, che peccato!)
Arrivati alla fine della nostra camminata, affamati ma soddisfatti, ci siamo rifocillati e poi ritrovati per la visita al giardino botanico che se pur piccolo (10.000 mq.) è di una bellezza straordinaria con piante e fiori di ogni tipo (oltre 1000 specie), della zona e provenienti da tutto il mondo, inseriti in un contesto architettonico di vialetti, ruscelli e pietre, curati in ogni minimo particolare dai giardinieri provinciali.
Tutti appagati dalla visita e dal profumo di questi fiori, dopo aver scattato le ultime foto, compresa quella di gruppo, ci siamo salutati ringraziando gli organizzatori e la simpatica Minisa.

ROBJ
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