Escursione a Cesena,S.Marino,Acquapartita 2017
GITA MICOLOGICA – TURISTICA A CESENA, S.MARINO, urbano ACQUAPARTITA
Sabato 23/domenica 24 settembre 2017
Finalmente il sogno di Marinella si è avverato. Da alcuni anni proponeva una gita alla ricerca di funghi sugli Appennini ma non si riusciva mai a trovare qualche Gruppo micologico che ci facesse da supporto. Finalmente Francys ci ha messo in contatto con il Gruppo Micologico val del Savio di Cesena, con il quale aveva intrattenuto rapporti via mail. Per cui alla fine siamo riusciti ad organizzare la tanto sospirata gita micologica in … Romagna. Filippo ed Alan ci hanno accolti con grande allegria a Cesena e ci hanno accompagnato alla scoperta di questa ricca città malatestiana che molti di noi non conoscono.
Dapprima la visita della Biblioteca Malatestiana, una delle più antiche d’Italia, proclamata “Memoria del Mondo” e patrimonio dell’Unesco, che ci fa vedere una raccolta enorme di libri, di carte geografiche antiche e di codici miniati custoditi nell’antico convento di San Francesco, risalente alla seconda metà del 1400, a cura di Malatesta Novello, signore della città. Notevole la sala di consultazione (interdetta a tutti) di forme gotiche con banchi per lettura, con libri antichi trattenuti da catenelle, con colonne che terminano con capitelli recanti i simboli araldici dei Malatesta. Tutto è rimasto immutato da cinquecentocinquanta anni. Sul timpano del portale di accesso campeggia l’elefante, emblema dei Malatesta (con il motto l’elefante indiano non teme le zanzare).
Segue la visita della città andando verso il Municipio e salendo fino alla Rocca che domina il territorio circostante con ampia vista verso il mare.
Cesena deve ai Malatesta anche questa Rocca, una delle più imponenti della Romagna, con corte, due torrioni centrali (detti maschio e femmina). Nel primo c’è un’esposizione di ceramiche malatestiane, nel secondo è allestito il Museo dell’Agricoltura. La Rocca è circondata da un’ampia fortificazione di mura dalla quale si ha una vista d’insieme di tutto il territorio sottostante.
Breve sosta per il ristoro nel prato interno della Rocca con un sole splendente e poi partenza per il REGNO di SAN MARINO per visitare la città ma soprattutto per guardare la mostra dei funghi che i nostri nuovi amici hanno allestito sotto i portici (come noi) del Borgo Maggiore.
Siamo poi saliti, con la funivia, alla Basilica del Santo, alla torre della Guaita e alle mura che avvolgono il borgo tra vicoli, piazzette e negozi.
A sera ci troviamo al paese di Acquapartita, in un albergo con la vista su un piccolo lago che ha invitato tanti di noi a fare una passeggiata dopo la succulenta cena, passando fra vari pescatori che si preparavano ad una notte insonne di pesca.
Al mattino, metà dei soci parte con Filippo per i boschi circostanti alla ricerca dei funghi mentre gli altri si recano a visitare una piccola cittadina poco distante, SARSINA: una vera scoperta.
Risalente al V-IV sec. a.c., cittadina romana dal III sec. a.c. e patria del poeta Plauto, ha lasciato un patrimonio notevole di tombe, mosaici e statue raccolte nel Museo Archeologico della città. Visitato il museo con la guida della Pro Loco e successivamente la Basilica Cattedrale di san Vicinio, raccogliamo i cercatori di funghi (che hanno trovato ben poco) e torniamo all’hotel per “il pranzo di nozze”, mille … portate e gustose specialità. Durante il pranzo, il presidente Orazio dona al Gruppo ospitante una targa a ricordo del piacevole incontro.
Nel pomeriggio, satolli e soddisfatti, torniamo a casa.
Minisa e Orazio
I Micologi rivani a funghi nei boschi dell’Appennino Cesenate
Domenica 24 settembre 2017
Dopo la notte trascorsa all’Albergo Cacciatore, posto sulle rive del laghetto di Acquapartita, che risulta essere una piccola frazione di Bagno di Romagna in provincia di Forlì/Cesena, la mattina di buon ora, dopo una generosa colazione a buffet, ci siamo incontrati con i nostri amici del Gruppo micologico val di Savio, Filippo, Urbano e Oscar che ci hanno accompagnato nei boschi della zona alla ricerca di funghi. Così, pronti ed equipaggiati di cesti e bastoni, ci siamo incamminati dietro a loro e, dopo aver percorso un tratto di strada forestale, ci siamo divisi per gruppi e dispersi nei boschi di querce e faggi della zona denominata “riserva collinare del lago Lungo e Pontini.” Purtroppo eravamo già stati avvisati la sera prima in albergo da alcuni avventori del luogo, che la grande siccità dei mesi estivi precedenti aveva lasciato gran segno di secchezza e aridità in tutto il fogliame del sottobosco, dandoci cosi poca speranza di un buon raccolto per il mattino seguente. Infatti le condizioni avverse trovate sul posto, nonostante il nostro accurato controllo del terreno, hanno dato per quasi tutti i cercatori esito negativo. Solo alcuni di noi hanno messo mano su alcuni piccoli porcini e su pochi altri
esemplari (Lepiote, Suillis, Licoperdum, ecc.). L’escursione è comunque terminata in serenità nei pressi di un bar sulle rive dello splendido laghetto Pontini, ove abbiamo sorseggiato in tranquillità, fra chiacchiere e risate, un aperitivo, prima di avviarci con il gruppo riunito al pranzo domenicale che ci attendeva nel ristorante dell’hotel.
Edoardo
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