Escursione micologica alle Regole di Castelfondo 24/09/2020
Quest’anno come già tutti sappiamo la presenza in campo nazionale e mondiale del Covid 19. ha imposto prima con decreti statali, ed a seguire con provvedimenti regionali e comunali, la cancellazione delle gite previste. Quindi anche il nostro Gruppo ha annullato il ricco calendario di escursioni previsto ad inizio anno dal Direttivo per la stagione 2020. Malgrado queste pesanti restrizioni, ci siamo ripresi e durante l’estate siamo riusciti ad organizzare alcune delle nostre sempre apprezzate uscite alla ricerca di funghi. Sono state fatte al passo di Lavazè, in val di Rabbi ed ultima alle Regole di Castelfondo. Ebbene proprio quest’ultima è quella che ha dato le migliori occasioni di raccolta. Partiti come nostro solito al mattino presto da Riva su di un comodo pulmino, ad orario prestabilito scendiamo nell’ampio parcheggio del ristorante Bar Arnica di Castelfondo.Questo gran bel posto, un altipiano in quota a 1280 metri, ospita sul lato nord/est un esteso biotopo, che fino agli anni 80 era utilizzato dai valligiani per il prelievo di torba, ed oggi luogo protetto. Si trova all’estremo nord est del Trentino e a soli 5,6 km di strada sterrata dal paese di S. Felice di Senale in Alto Adige. Il nome è noto ai pellegrini altoatesini perchè custodisce il Santuario della Madonna di Senale tradotto in tedesco “Maria Himmelfahrt”. Le Regole di Castelfondo sono sempre state per noi ricche di soddisfazioni. Anche questa volta le cose sono andate bene. La maggioranza di noi si sono inoltrati nel bosco, nelle direzioni più svariate: si può far ricerca, sia in piano attorno al biotopo che nei boschi scoscesi ed attigui che circondano ad anello tutto questo tratto di natura immerso in pinete di larici e abeti . La maggioranza di noi, già prima della pausa pranzo aveva il cesto al limite del peso possibile dei 2 Kg. Infatti eravamo avvertiti che bisogna far molta attenzione perché in zona sono sempre presenti controlli da parte del personale forestale. Io personalmente ho girato solo la mattina ed ho ceduto ad amici, la parte eccedente del mio raccolto che è stato ottimo. Oltre ai vari Porcini, avevo nel cesto Russule , Macro Lepiote , Finferli ecc.. Nel pomeriggio, assieme al presidente, abbiamo controllato i cestini di alcuni soci, non trovando particolari funghi tossici, solo alcuni esemplari di “cortinari” non commestibili e alcune russule” pizzicose”. Al ritorno abbiamo fatto sosta al Centro Melinda, dove abbiamo acquistato mele ed altri prodotti da esse ricavati .Alcuni hanno visionato il bellissimo filmato che illustra le grotte ipogee dove vengono conservate le mele. Nonostante le pessime previsioni, il tempo è stato clemente e si è sfogato con un forte temporale solo quando eravamo già a metà valle. Il Santuario di Senale (che alcuni del gruppo hanno raggiunto a piedi percorrendo la distanza di 5,6 km) si raggiunge attraversando boschi di aghifoglie percorrendo una strada sterrata che porta in zona “Obere Innere”. Qui si erge la grande chiesa la cui edificazione in forma romanica risale al XI secolo e si dice che prima di quella data fosse un ospizio per i viaggiatori che da Merano transitavano verso la val d’Adige. La storia ci dice che nel XV secolo la chiesa romanica venne totalmente abbattuta ad al suo posto fu costruita ex novo con le finanze dei Conti locali i Thun ed i Firmian. Costoro vollero edificarla, come si faceva al tempo in stile gotico con tre solide navate, chiuse in alto con arco stretto. Il Santuario è dal 1807 gestito dai monaci Benedettini. Sono svariate migliaia i pellegrini che qui ogni anno fanno visita, in particolar modo sono quelli provenienti dalle regioni limitrofe. Varie leggende circondano il luogo di pellegrinaggio, inteso come fra i più antichi dell’intero Tirolo e del Triveneto.
Edoardo
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