Visita ad Arte Sella – 2014
IN SELLA ALL’ARTE VEGETALE – VAL SELLA
Domenica 4 maggio 2014
Nello scenario incantevole della Val Sella (laterale della Valsugana), con il verde intenso dei boschi ed il bianco delle cime innevate oltre i 2000 m, la nostra seconda uscita di quest’anno è stata ancora una volta splendida. Questa valle fu meta ambita anche da Alcide Degasperi, per le vacanze nella sua villa fra silenzi e riflessioni. La storia di “Arte Sella” risale al 1996, frutto di incontri fra un gruppo ristretto di persone capaci di realizzare manufatti in luoghi ricchi di fascino e di suggestioni. ArteNatura appartiene alla sua valle come i faggi, le rocce ed i prati pieni di fiori gialli.
Il percorso sale per circa 3 km lungo una strada forestale sterrata fra i boschi con larghi spazi ed una dolce pendenza sulla destra del cammino costellata da molte istallazioni fatte con materiale naturale, sassi, tronchi, funi che rappresentano un’arte moderna astratta e molto interessante.
Si esce dalla cortina di alberi in una spianata dove, alcuni di noi, si fermano a mangiare al ristorante “Carlon” ed altri si sdraiano sui prati verdi costellati dai fiori di primavera. Nel pomeriggio si sale a Malga Costa
da dove parte il percorso per il Parco naturale che sale fino alla “cattedrale vegetale” realizzata nel 2001 da Giuliano Mauri: questa opera architettonica, religiosa ed estetica, ha le dimensioni di una cattedrale gotica a tre navate formate da un intreccio di rami intrecciati di nocciolo, alta 12 m. Nel suo interno sono stai piantati giovani carpini che col tempo stanno veramente costruendo la cattedrale stessa e racchiude in sé il maestoso incanto della prospettiva.
Nel parco, col passare degli anni, sono state posizionate molte altre opere di artisti internazionali particolarmente originali come l’anfiteatro e i nidi abbarbicati agli alberi, tutto un intreccio di rami, le pietre parallele, il ponte sul torrente Moggio, l’osservatorio (una cupola che sembra un trullo): tutto un laboratorio e un cammino che porta alla scoperta di un modo di esplorare che mette in gioco i cinque sensi, alla “lettura” di opere da ascoltare, incontrare, ammirare toccare ma anche suonare e cantare. Questo scenario coinvolge ed invia nuovi messaggi, parla con il suono della poesia e dell’arte che tutti possono imparare ad amare, anche con le spiegazioni di Minisa. Ognuno si trova impegnato ad osservare, a capire, a non perdere neppure un’opera fra gli alberi, in questa calda giornata primaverile. Anche le alte montagne che fanno contorno ci aiutano ad organizzare e a conservare i ricordi.
Bruno Mazza e Minisa
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