IL MONTE BALDO E LA SUA RISERVA INTEGRALE
Mercoledì 23 Giugno 2010Â
Abbiamo organizzato una gita infrasettimanale per i nostri soci e vi hanno partecipato circa una trentina di persone. L’artefice
e guida era il nostro amico Giacomo Benuzzi, presidente del GAM di Malcesine.Â
Nel nostro gruppo ci sono alcuni ragazzini che, in prossimità della caserma, alla vista di numerose marmotte si entusiasmano:
è un piacere assistere alla loro meraviglia. Devo far loro i complimenti per il comportamento corretto durante il percorso,
per la curiosità che hanno dimostrato e per la richiesta di spiegazioni storiche/naturalistiche che hanno spesso stimolato
la memoria del nostro Silvano Manzoni, esperto botanico.
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A Tratto Spino (Trè de Spei per indicare, in dialetto veneto “tratto di vegetazione cespugliosa – incoltaâ€), la guida ci fa notare
un muretto a secco circolare con un’apertura dove le bestie al pascolo si rifugiano all’avvicinarsi della tempesta, sapendo
che per la conformazione del posto la grandine viene spazzata via.
Ci inoltriamo nella Riserva Integrale “Lastoni Selva Pezziâ€, uno degli ambienti di maggior interesse botanico e faunistico di
tutto il Baldo, notando la vegetazione fatta principalmente di abeti bianchi e rossi, larici dominanti sui faggi tanto che
questi stentano a crescere. Nella fascia pedemontana sopravvive il pino silvestre. Scendendo sul “ El sentè de le và cheâ€
dove passavano, alla chiusura della Malga Tratto Spino, per i pascoli più bassi o alle stalle d’inverno, si trova la “Pozza
Pezzon†creata appositamente perché i volatili, sia stanziali che di passaggio, possano trovare da bere: in questo modo
non devono spostarsi e restano nella Riserva dove sono protetti.
Prendendo poi la “Via del Foch†verso il “Colonei†(definizione latina de “Il ceppo di confineâ€) e il “Mont de Bisâ€, sentiero
panoramico verso una malga, è il momento di fare un leggero spuntino prima di affrontare un dislivello di circa 300 m.
per ritornare sulla cima.
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Dopo un ripidissimo tratto in salita, percorriamo un sentiero che si snoda attraverso i prati con una spettacolare fioritura,
con molte specie endemiche e rare: si trovano così numerose sul Monte Baldo perché costituiscono i resti della flora
preglaciale. Infatti il monte è situato a meridione delle Alpi e durante i vari periodi glaciali le sue vette più alte non
furono coperte dai ghiacci e dalle nevi perenni, per cui sopravvissero alcune specie dell’antica flora.
Fermarsi ad ammirare, fare delle foto con una piacevole brezza che saliva dal Garda era un incanto: come essere
in paradiso?
Nella caserma del GAM, il nostro Giacomo e i suoi collaboratori, sempre gentili e ospitali, ci hanno preparato
una buona pastasciutta accompagnata da ottimi salami e formaggi, per finire in allegria una indimenticabile giornata.
MARINELLA
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