CASTEL CORNO E MALGA CIMANA
Domenica 9 Maggio 2010
Eravamo tanti, tutti molto interessati a visitare questo particolare maniero, in parte incassato nella
roccia ed in parte eretto su un “corno†naturale di calcare, staccatosi dal monte Biaena alla fine delle
glaciazioni.
Venne costruito dopo il 1000 in una zona già abitata da 9000 anni. In alcune grotte individuate durante
interventi di restauro furono trovati stanze, cunicoli e corredi funerari dell’Età del Bronzo Antico
(2200-1650 a.c.). La sua posizione permetteva il controllo e la difesa del territorio da invasioni ungare,
saracene, normanne.
Al 12° sec. risale l’inizio della costruzione del castello, arroccato come fortificazione a protezione e
dominio di nobili. La prima struttura era forse in legno (castelliere), in seguito successive costruzioni
sullo sprone roccioso e rifacimenti del 14° sec. lo dotarono di un’ardita scala a pioli retrattile e
torrette per appostamento difensivo per piccole guarnigioni e per uso militare non residenziale.
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Le poche notizie che si hanno della rocca attestano che nel 1178 la primordiale costruzione
apparteneva ai Signori di Castelcorno, successivamente, come castello feudale del principato
vescovile di Trento il maniero fu affidato ai Castelbarco.
Fu a lungo conteso fra principe vescovo, famiglie nobili della zona tra cui i Lodron fino
a passare infine ai Lichtenstein si estinsero alla fine del 1700: cadde quindi in disuso e spogliato di
arredi e usato dagli abitanti dei paesi limitrofi come “cava da materiali†e pietre lavorate. La visione
del castello che si ha dal piazzale sottostante è stupefacente, completamente mimetizzata nella pietra,
con solide mura che lo difendono verso il fossato sotto il monte Biaena, varie porte di guardia,
sale del palazzo comitale, cisterna e scale di accesso scavate nella roccia. All’esterno del castello
 superiore, durante i restauri svoltisi fra il 1987 e il 2003 con disboscamento e consolidamento
della struttura, è stata posizionata una ripidissima scala in legno che porta alla struttura alta: essa
è assolutamente inviolabile e conserva ancora tracce della vecchia cucina, magazzini, pozzo e torri
di avvistamento.
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Dalla sommità lo sguardo spazia su tutta la valle dell’Adige, da Castel Beseno, alla città di Rovereto
fino ad Ala con la visione di tutte le montagne intorno. Si respira un’aria cristallina,
diversa, ci si sente immersi nel passato mentre il nostro pensiero va a chi è riuscito ad ancorare
pietra su pietra sulla roccia viva, in modo così saldo che solo la mano rapace dell’uomo ha potuto
scalzare.
Lasciato il castello ci siamo diretti verso Malga Cimana nei pressi del lago di Cei, dove abbiamo
pranzato chi al sacco  chi alla Malga stessa e passeggiato nel bosco e nei prati che si stavano
risvegliando nella primavera. Nel ritorno, lungo la strada per Villa Lagarina, ci siamo fermati
al castello di Castellano trovando il proprietario che ci ha aperto la sua dimora e ci ha illustrato
la storia travagliata del castello.
MINISA E MARINELLA
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